La ricetta per fare figli? Portare in tavola noci e olio di oliva

I bambini non nascerenno sotto i cavoli, ma i cavoli conditi con olio di oliva, in qualche modo, c'entrano.

Nuovi studi indicano infatti che la dieta mediterranea può triplicare per una donna la possibilità di rimanere incinta.

Una dieta, per ricordarne la composizione, basata soprattutto su oli di origine vegetale, verdura, frutta, pesce, e povera di carne e latticini.

Così dovrebbe essere la nostra alimentazione quotidiana, che in Italia (dicono i dati) stiamo progressivamente abbandonando.

Le donne che sperano di diventare madri hanno adesso un motivo in più per riportarla in tavola; ricercatori della Harvard School of Public Health, guidati da Jorge Chavarro, nutrizionista ed epidemiologo, hanno analizzato su un campione di 147 donne di circa 30 anni in cura con fecondazione artificiale, come il consumo di tipi differenti di grassi influenzasse la loro possibilità di procreare.

Per chiarire: i grassi "buoni", monoinsaturi, sono quelli contenuti in olio d'oliva, di colza, di avocado, in pesci, mandorle, nocciole.

Gli altri, i grassi saturi, sono i meno salutari (e andrebbero ridotto); nella ricerca di Chavarro, le donne la cui alimentazione abbondava di grassi monoinsaturi avevano una possibilità tripla di avere un figlio rispetto alle altre.

Il vantaggio ottenuto dalla dieta non è solo femminile.

Lo conferma un altro studio su 117 uomini sani dai 21 ad 35 anni seguiti per 12 settimane (lo hanno fatto all'Università della California).

Se lui spera di diventare padre, dovrebbe aggiungere alla sua alimentazione le noci: mezza coppetta al giorno migliora, infatti, la qualità del seme maschile e di conseguenza l'eventualità di avere un figlio.

Il merito, in questo caso, sarebbe degli omega-3, acidi grassi di cui le noci sono ricche.

Fonte: Panorama, 5 settembre 2012

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